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Risparmi ed agevolazioni per il rifacimento del tetto

Rifacimento di un tetto

Ristrutturare ora il tetto è molto conveniente

Il tetto è una parte dell’edificio sensibilmente soggetta a processi di deterioramento. Al verificarsi delle prime disfunzioni è frequente limitare l’intervento a semplici riparazioni che di solito non costituiscono una soluzione definitiva. Per fortuna attualmente procedere al rifacimento del tetto e a lavori che permettano un efficientamento energetico garantisce l’accesso a numerosi incentivi ed agevolazioni.

Innanzitutto la Legge di bilancio 2018 ha approvato l’Ecobonus 2018 al 65 per cento delle spese ammissibili per efficientamento energetico, con alcune modifiche rispetto al 2017 (sostituzione infissi e caldaie che passa al 50 per cento).

Questa misura prevede una detrazione IRPEF ripartita in cinque quote annuali di pari importo. L’intervento di riqualificazione complessiva prevede un l’importo massimo detraibile di 100.000 euro per l’intero edificio, mentre per tutte le altre tipologie di intervento gli importi si intendono per unità immobiliare ed i tetti di spesa massimi variano a seconda della categoria di spese ammissibili, e oscillano dai 30 mila ai 60 mila euro.

Per condomini il bonus è stabile fino al 2021, confermando la chance (per le parti comuni degli edifici condominiali) di detrazioni anche del 70% e del 75%. La normativa prevede infatti due casistiche che andiamo ad esaminare.

Se i lavori di rifacimento del tetto di riqualificazione energetica del condominio superano il 25% della “superficie disperdente lorda” la detrazione fiscale arriva al 70%.

Se viene ottenuta anche una certificazione del miglioramento della prestazione energetica del condominio la detrazione per rifare il tetto di casa del 70% passa al 75%.

Nel caso si intervenga sull’isolamento termico o sulla struttura, la guaina impermeabilizzante può rientrare nelle opere di manutenzione straordinaria o addirittura di ristrutturazione, per esempio sostituendo l’intera copertura con rifacimento del tetto.

La manutenzione straordinaria si riferisce ad interventi, anche di carattere innovativo, di natura edilizia ed impiantistica, finalizzati a mantenere in efficienza ed adeguare all’uso corrente l’edificio e le singole unità immobiliari, senza alterazione della situazione planimetrica e tipologica preesistente e con il rispetto della superficie, della volumetria e della destinazione d’uso dell’immobile.

La categoria di intervento corrisponde, quindi, al criterio dell’innovazione nel rispetto dell’immobile esistente.

La Legge di Bilancio recentemente approvata ha confermato anche la detrazione al 50 per cento per il rifacimento del tetto. Il tetto massimo detraibile per la ristrutturazione è di 96 mila euro, recuperabili in dieci quote annuali di pari importo. Oltre alla manutenzione straordinaria, sono considerati interventi ammissibili ai sensi di legge:

  •  rifacimento della guaina impermeabile
  • sistemazione di cornicioni in stato di deterioramento
  •  sostituzione delle tegole danneggiate.

Riportiamo un semplice esempio concreto. Con una spesa per rifacimento tetto di 190 mila euro, avremo diritto ad una agevolazione pari a 90 mila euro, della quale beneficeremo nei dieci anni a venire con una quota di 9 mila euro per annualità.

Precisiamo che l’Ecobonus e la detrazione del 50% per interventi sulle parti comuni di edifici esistenti non sono tra loro cumulabili, per cui se in un intervento di ristrutturazione sono realizzati lavori agevolabili nell’una e nell’altra categoria, è opportuno differenziare la contabilità, in modo da rendere più semplice l’individuazione delle aliquote di sconto da applicare.

 

Quali vantaggi porta l’isolamento termico del tetto?

Un settore nel quale, grazie alla nostra esperienza trentennale, possiamo vantare una clientela altamente fidelizzata e un buon vantaggio competitivo, è l’isolamento delle coperture, un intervento decisivo per implementare il comfort abitativo, legato all’isolamento termico e acustico, a ridurre il consumo energetico ed economico e a garantire maggiore sicurezza in caso di incendio. La fase realizzativa deve essere ovviamente proceduta da una attenta e specifica progettazione che, avvalendosi di tecniche collaudate, la adatti alla specificità del singolo progetto.

Le dispersioni termiche attraverso il tetto, nel periodo invernale, devono essere contenute e il flusso termico entrante, nel periodo estivo, deve essere il più ridotto possibile, così da limitare il contributo dell’impianto di riscaldamento e il ricorso ad impianti di climatizzazione. Coibentare la copertura consente di distribuire il calore in modo uniforme.

L’isolamento del tetto svolge anche una funzione protettiva nei confronti della struttura, soprattutto quando questa è in legno e offre notevoli vantaggi anche durante il periodo estivo. Una copertura, oltre a risultare impermeabile all’acqua e resistente ai carichi (vento, neve, carichi accidentali, ecc.) deve essere isolata termicamente e realizzata in modo tale da prevenire l’insorgere di situazioni termoigrometriche critiche.

La scelta dei materiali da utilizzare, che possono essere suddivisi in 3 macro-gruppi (sintetici, minerali e vegetali), varia a seconda delle dimensioni interne dei locali, del loro utilizzo dopo l’intervento e della tipologia di copertura esistente.
I nostri pannelli sono un simbolo di eccellenza e garantiscono prestazioni termiche eccellenti, posati sulla struttura portante del tetto sono in grado di assorbire e riflettere gli infrarossi, e quindi di neutralizzare l’effetto dovuto all’irraggiamento del calore. Grazie a questa proprietà, i pannelli offrono una conducibilità termica elevatissima e un isolamento adeguato già a densità molto basse.

Sintetizzando, possiamo dunque affermare che l’isolamento termico della copertura inclinata comporta i seguenti vantaggi:

  • creazione di un ambiente confortevole perché permette alle pareti di beneficiare di una temperatura costante durante tutto l’arco dell’anno;
  • impatto ambientale ridotto: un buon isolamento termico riduce la quantità di CO2 e l’impatto ambientale dell’edificio è di conseguenza minore;
  • preservazione struttura e del ciclo di vita del tetto;
  • aumento del valore dell’immobile;
  • accesso ad agevolazioni interessanti per il risanamento energetico che rientrano nel programma edifici e godono di incentivi regionali, nazionali ed europei.
  • Spagliarisi interviene per la bonifica di lastre di cemento-amianto, sostituzione di coppi o tegole deteriorati, alleggerimento della struttura del tetto con lastre metalliche coibentate per garantire l’isolamento termico delle coperture metalliche.

Spagliarisi si occupa fin dal 1989 di ristrutturazioni edilizie e attualmente è un’azienda leader nell’area della provincia di Milano che con i suoi interventi riesce a coprire tutto il territorio della Regione Lombardia. Impiego di tecnici specializzati, ricerca costante dell’innovazione, investimenti nella formazione di medio-lungo periodo dei propri dipendenti, utilizzo di materiali all’avanguardia, le hanno permesso di competere con successo nel mercato globale ampliando stabilmente la propria fetta di mercato ed il proprio portafoglio clienti. I nostri lavori sono caratterizzati da celerità, massima trasparenza nell’esplicazione dei costi, rapporto qualità prezzo ai migliori livelli di mercato. La professionalità dei nostri operatori prevede un approccio consulenziale alle problematiche del cliente, e lo accompagna in tutte le fasi dell’intervento, dal sopralluogo alla progettazione, dalla posa dei materiali agli interventi di manutenzione.

 

Che vantaggi porta la riqualificazione energetica?

L’involucro edilizio delimita gli ambienti abitativi in cui si vogliono mantenere delle condizioni climatiche ed ambientali confortevoli e quindi più stabili dell’ambiente esterno che è invece caratterizzato da una più elevata variabilità. Per ottenere ciò si consuma energia ottenuta da combustibili fossili e si inquina l’ambiente attraverso l’emissione di sostanze nocive. Per questo anche l’edilizia come altre attività umane ed industriali è coinvolta nella riduzione del consumo energetico, un obbiettivo che i governi di tutto il mondo stanno imponendo con leggi, norme tecniche ed incentivi.

Per quanto riguarda le imprese private, uno strumento rilevante di finanziamento può essere la programmazione di fondi europei e regionali 2014-2020, che si trova nella parte centrale del settennato. I cospicui fondi vengono assegnati con criteri di selezione formali e qualitativi, che vi andiamo brevemente a riassumere.

  1. Dimensione aziendale. Ad alcuni bandi possono partecipare solo le piccole e medie imprese, e comunque le PMI sono spesso favorite in termini di punteggio.
  2. Settore economico e codice ATECO col quale opera l’azienda.
  3. Interventi e spese ammissibili compatibili con gli investimenti finanziati dalla specifica misura
  4. Criteri qualitativi. Innovatività e valore aggiunto apportati dal progetto di investimento

In Lombardia per esempio il Programma cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale contiene un vero e proprio asse green, l’Asse IV, che stanzia ben 194 milioni di euro, per sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori. L’obbiettivo è, come recitano i documenti ufficiali, supportare interventi finalizzati alla promozione di strategie a bassa emissione di carbonio nelle aree urbane e metropolitane, in coerenza con gli strumenti regionali di settore (Piano Energetico Ambientale Regionale).

I fondi possono essere elargiti sotto forma di fondo perduto (finanziamenti diretto alla spesa), la tipologia più ambita dalle imprese, finanziamento agevolato (con condizioni decisamente favorevoli rispetto a quelle di mercato), in conto impianti o in conto interessi.

Una misura fondamentale, in una fase storica di contrazione del credito, potrebbe essere l’attivazione del Fondo di garanzia per l’efficienza energetica, finanziato con 150 milioni di euro ripartiti tra Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell’Ambiente, che potrebbe mettere in moto 600 milioni di euro di lavori per la ristrutturazione edilizia. Si tratta di garanzie su eventuali finanziamenti concessi da istituti di credito per l’esecuzione di lavori di efficientamento energetico. Il Fondo, che sarà gestito da Invitalia, ha natura rotativa e offrirà garanzie e finanziamenti a tasso agevolato promuovendo il coinvolgimento di istituti finanziari e investitori privati, sulla base di un’adeguata condivisione dei rischi. Visto l’interesse manifestato sia dai consumatori che dalle ditte provate, il plafond a disposizione verrà alimentato con le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Ambiente, e sarà ampliato con una specifica sezione dedicata all’ecoprestito, a sostegno e potenziamento anche dell’efficacia dell’ecobonus.

Per l’installazione di pannelli solari, sempre più richiesta vige la detrazione al 65 per cento stabilita dall’ecobonus, con un tetto di spesa di massima di 92.307 euro, e un contributo massimo ottenibile di 60 mila euro. Gli interventi ammissibili comprendono:

  1. Posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche collegate all’impianto solare;
  2. Fornitura e posa di opere idrauliche e murarie necessarie per la realizzazione di impianti solari termici organicamente collegati alle utenze, anche in integrazione con impianti di riscaldamento;
  3. Installazione di impianti riguardanti la climatizzazione invernale e/o la produzione di acqua calda.

Per quanto riguarda il fotovoltaico, Legge di Stabilità 2018 proroga detrazione fiscale del 50% a tutto il 2018. L’Agenzia delle entrate con una sua nota ufficiale ha fatto chiarezza sulla querella aperta da qualche tempo in ordine alla possibilità, per chi provvede all’installazione di pannelli fotovoltaici, di usufruire della detrazione fiscale del 50%, stabilendone la compatibilità (resta invece impossibile il cumulo con il Conto Energia).

Il Bando Inail 2018 prevede contributi a fondo perduto per le imprese che realizzano interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tra cui la bonifica dell’amianto. Lo stanziamento è di 60 milioni di euro ed il finanziamento è costituito da un contributo a fondo perduto pari al 65% delle spese ammissibili, che va dai 5.000 € ai 130.000 €; per contributi superiori a 30.000 € è possibile chiedere un’anticipazione del 50% del contributo.